Zooxantelle

Le zooxantelle sono alghe fotosintetiche unicellulari microscopiche che vivono in simbiosi con molte specie di coralli, sono localizzate nel tessuto esposto alla luce, la cosiddetta zona eufotica (ben illuminata). Le zooxantelle in natura forniscono al corallo una percentuale variabile da un minimo del 20 fino al 70% del nutrimento necessario, questo ampio campo di variabilità è dovuto innanzitutto alla specie presa in considerazione ed, in secondo luogo, alla profondità e caratteristiche dell’acqua. In acquario, dove non è possibile ricreare perfettamente le condizioni di un reef, le zooxantelle apportano generalmente dal 60 al 80% dell’energia di cui il corallo necessita, dal momento che la quota di zooplancton è estremamente limitata. Ecco dunque il motivo per cui è richiesta una forte illuminazione, in grado di garantire il corretto svolgersi della fotosintesi da parte delle zooxantelle.

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Senza dilungarmi troppo, vorrei approfondire le caratteristiche fisiche di queste curiose alghe simbionti, spesso viste come qualcosa di negativo, dal momento che, quando in eccesso, causano il cosiddetto “smarronamento” dei nostri amati coralli.

Le zooxantelle presentano le seguenti caratteristiche:

– fotosintetiche (autotrofe): utilizzano l’energia fornita dalla luce (fotoni) per produrre molecole necessarie alla propria sopravvivenza, utilizzando prodotti di scarto dal metabolismo dei coralli che le ospitano.

– unicellulari: sono una cellula unica, in grado di produrre da sé l’energia di cui necessita per vivere e moltiplicarsi, in maniera simile alle cellule batteriche.

– microscopiche: hanno dimensioni che variano da 4 a 7 micron con una media di 5 micron, per riferimento un globulo rosso umano ha un diametro di circa 7,5 micron.

– simbionti: vivono nel tessuto dei coralli cosiddetti fotosintetici (o zooxantellati) con mutuo beneficio

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Abbiamo detto che le zooxantelle sono fotosintetiche, esse sono in grado di utilizzare la CO2 e l’energia dei fotoni (luce) per sintetizzare in proprio molecole ad alta energia da impiegare in tutti i processi biochimici e fisiologici. Inoltre provvedono al fabbisogno nutrizionale del corallo che le ospita, fornendo ossigeno e carboidrati.

A questo punto si rende necessario chiarire un punto molto importante, direi fondamentale: le zooxantelle non sono responsabili del colore delle acropore, ossia non producono cromoproteine. Queste alghe posseggono dei pigmenti che hanno la funzione di convertire l’energia luminosa (fotoni) in energia chimica ed hanno colori che nel complesso conferiscono all’alga un aspetto marrone. Le cromoproteine come già ribadito in altri articoli sono prodotte direttamente dal corallo al fine di proteggersi dalla intensa luce solare (in natura) o artificiale (in acquario), in maniera del tutto simile alla nostra abbronzatura. Per approfondire ulteriormente questo argomento rimando all’articolo di approfondimento sulle cromoproteine.

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La quantità di zooxantelle presenti nel tessuto corallino può variare in maniera importante al variare dei parametri dell’acqua, inoltre il corallo stesso è in grado di espellere parte delle zooxantelle in base alle proprie necessità metaboliche ed alle condizioni trofiche dell’acqua.

In commercio esistono diversi prodotti in grado di provocare un massiccio rilascio di zooxantelle da parte dei coralli, al fine di migliorarne la colorazione. Generalmente di tratta di prodotti a base di rame che causa una vera e propria intossicazione, il cui effetto si traduce appunto nel rilascio delle alghe simbionti. A questo proposito cito lo ZEOspur, prodotto che molti acquariofili conoscono e purtroppo usano con eccessiva leggerezza e ancor meno cognizione. Lo ZEOspur dovrebbe rappresentare l’extrema ratio nel trattamento di coralli con un eccesso di zooxantelle che non possono rimuovere autonomamente e che costituiscono un pericolo per la sopravvivenza stessa del corallo.

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