Con questo breve articolo andiamo a scoprire che cosa è il metodo Zeovit, che cosa implica e su che principi si basa. Per la comprensione di quanto segue è necessario conoscere i principi base dell’acquariofilia marina di barriera.

Tutti in un modo o nell’altro hanno sentito parlare di questo metodo, spesso circondato da una impenetrabile aura di mistero e riservato solo ai più esperti e abili maestri degli acquari. Molti sanno a grandi linee di cosa si tratta ma l’ignoranza e la disinformazione regnano ancora sovrane, basti leggere le decine di messaggi sui forum in cui si chiedono consigli, dosaggi e rimedi da parte di utenti divorati dai dubbi.

image from saltwater-conversion.com
Image from saltwater-conversion.com

L’inventore del metodo è Thomas Pohl, pioniere in questo hobby un po’ di nicchia che negli anni ha sviluppato e messo a punto un sistema per ottenere il massimo risultato possibile in una vasca di coralli duri. Ne è nato un protocollo composto da decine di prodotti volti a facilitare l’acquariofilo nella gestione quotidiana ma che spesso sono fonte di veri e propri disastri. Nei limiti delle mie capacità, in questo articolo ed in quelli che seguiranno cercherò di spiegare nel modo più semplice come approcciare al metodo e come utilizzarlo al meglio. In particolare cercherò di argomentare ogni concetto proposto in modo da fugare ogni dubbio.

Il primo termine con cui è necessario prendere confidenza è quello di riproduzione batterica, di primo acchito ci viene in mente la replicazione dei batteri, l’immagine di un batterio che si sdoppia e da uno ne nascono due. Nell’ambito prettamente acquariofilo la riproduzione batterica avviene in ogni acquario gestito con qualsiasi metodo e consiste nello sfruttamento dei batteri per metabolizzare (non rimuovere) le sostanze indesiderate presenti in acqua. Ciò che cambia nel metodo zeovit sono la maggiore velocità con cui questo processo si verifica e la maggiore efficienza che lo caratterizza, tutto ciò grazie a prodotti specifici e accorgimenti tecnici, volti a facilitare la proliferazione e la salute dei batteri, affinché possano svolgere i loro ruolo di bio-convertitori.

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Il metodo può essere diviso in due grandi filoni e così anche i prodotti, in primo luogo troviamo una serie di prodotti volti a migliorare le caratteristiche chimiche dell’acqua tramite la riduzione degli inquinanti. Nella seconda categoria annoveriamo invece gli integratori/alimenti volti a fornire ai coralli tutti gli elementi necessari per proliferare in ottima salute. In una terza categoria a parte potremmo inserire un ulteriore prodotto che non trova spazio nelle altre: lo zeospur, prodotto da utilizzare in rarissimi casi e con la massima cautela, prodotto che purtroppo viene spesso utilizzato in maniera arbitraria ed eccessiva causando danni enormi ai coralli.

I prodotti per la riduzione di inquinanti sono i seguenti:
– ZeoVit: zeolite
– ZeoBak: soluzione di batteri
– ZeoFood: coadiuvante biologico per batteri
– ZeoStart: fonte di carbonio per batteri
– Aktivkohle: carbone attivo

Gli integratori sono i seguenti:
– K-balance: integratore di potassio
– B-balance: integratore di boro
– Eisen: integratore di ferro
– Kaliumjodid-fluor-brom: integratore di iodio, boro, fluoro, potassio ad alta concentrazione
– Strontium complex: integratore di stronzio
– Xtra/Xtra special: intensificatore di colore
– Amino acid coral/fish: integratore di amminoacidi per coralli/pesci
– Coral Snow: mezzo di trasporto liquido
– Coral Vitalizer: alimento liquido + sospensione
– Sponge power: alimento per filtratori (tridacne)
– Coral Booster: multintegratore per stimolare la crescita
– Flat worm stop: aumenta la produzione di muco per migliorare la resistenza alle turbellarie
– Jod komplex: integratore di iodio

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Esistono poi dei prodotti da usare stand-alone, ossia non associati al metodo e dedicati a vasche con gestioni tradizionali ed altri prodotti volti alla risoluzione di problematiche comuni come i cianobatteri. Per ognuno dei prodotti sopra elencati verrà pubblicato un breve articolo che ne illustra le caratteristiche, tempi e metodi di dosaggio ed eventuali consigli sull’uso.

Ora che abbiamo completato questa panoramica vediamo di capire come funziona il metodo. L’assunto di base, come abbiamo detto, si basa sulla conversione  delle sostanze inquinanti nel più breve tempo possibile, al fine di garantire ai coralli un’acqua virtualmente priva di nitrati, fosfati, ecc.
La bassa concentrazione di inquinati riduce il numero di zooxantelle presenti nel tessuto corallino e permette così di vedere il reale colore dei coralli. Quando saremo riusciti ad ottenere in vasca questo risultato saremo a metà dell’opera. Infatti una volta che i coralli saranno chiari (non sbiancati) e con una discreta colorazione potremo iniziare a focalizzare i nostri sforzi per esaltarne ulteriormente i colori servendoci degli integratori preparati dalla KZ.

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Come si evince da questa breve presentazione,  il metodo zeovit in linea teorica non risulta complesso, purtroppo però molti acquariofili trovano difficoltà, secondo me dovute in primo luogo al fatto che non si conoscono gli ingredienti contenuti nei vari prodotti, questa è una scelta del produttore che può essere condivisibile o meno. Tuttavia viene rilasciata una guida piuttosto completa sull’utilizzo dei prodotti e questo è un primo valido aiuto, in secondo luogo è fondamentale comprendere che zeovit, contrariamente a quanto può sembrare, è un metodo estremamente flessibile. Spesso ho sentito lamentele riguardo l’eccessivo numero di prodotti da parte di persone che, erroneamente, pensano sia imperativo utilizzarli tutti, pena la mancata colorazione di coralli. Personalmente, quando ero alle prime esperienze con metodi a riproduzione batterica, ho utilizzato per circa 6 mesi il protocollo limitandomi ai soli 5 prodotti base ed ho ottenuto con estrema facilità gli stessi risultati che con la precedente gestione berlinese ottenevo con enorme fatica, controllando con parsimonia il cibo e limitando a pochi esemplari i pesci.

Fino adesso abbiamo discusso della “teoria”, negli articoli successivi vedremo nel dettaglio come si applica il metodo nel concreto e come si utilizzano i prodotti.